Area Wilderness - Val Parina

I Mammiferi
osservazione e censimento
Per la valutazione della presenza di mammiferi nel territorio della Val Parina ci si è basati sullo studio dei modelli d'idoneità relativi alle specie di Mammiferi (Ungulati, Lagomorfi, Carnivori e Roditori) incluse negli allegati 2, 4 o 5 della Direttiva Habitat 92/43/CEE (da D'Antoni et al., 2003) la cui presenza è testimoniata nel territorio del Parco delle Orobie Bergamasche, con particolare riferimento al Comprensorio Alpino della Val Brembana.
La scelta delle specie di Ungulati ha escluso Muflone (Ovis musimon) e Cinghiale (Sus scrofa), poiché le popolazioni bergamasche di queste 2 specie sono frutto di reintroduzioni illegittime da popolazioni extralombarde (Mufloni) o da allevamenti (Cinghiale) e, quindi, sono da considerarsi a tutti gli effetti specie alloctone di scarso interesse naturalistico.
In particolare il Muflone (derivante da reintroduzioni illegali avvenute tra gli anni '50 e gli anni '80 da popolazioni sarde) viene considerato dannoso in quanto competitore del Camoscio, mentre il Cinghiale (derivante da reintroduzioni illegali da allevamenti) viene annoverato tra le specie di più difficile gestione per via della grande adattabilità (con danni alle colture anche ingenti) e dell'elevato tasso riproduttivo della specie (in continua espansione). Nel presente lavoro non viene considerato nemmeno l'ordine dei Chirotteri per la scarsa conoscenza che si ha della loro presenza nel territorio bergamasco.
Per quanto riguarda Cervo, Capriolo e Camoscio la Provincia di Bergamo, in collaborazione con le Sezioni di Cacciatori bergamaschi organizza dei censimenti annuali esaustivi per avere una stima numerica dei capi presenti sul territorio a fini venatori. Tali censimenti non hanno però tenuto conto della distribuzione puntuale dei capi. Per questo motivo non è stato possibile svolgere una comparazione tra i modelli d'idoneità ed i dati raccolti durante i censimenti 2008 poichè le schede di censimento non sono corredate da rilevamenti topografici.
Per quanto riguarda invece lo Stambecco, la specie di Ungulato di maggiore interesse naturalistico presente sul territorio, vengono svolti dei censimenti esaustivi con cadenza biennale. I censimenti per l'anno 2008 sono stati organizzati dall'Istituto Oikos di Milano per conto della Regione Lombardia ed hanno previsto la compilazione di rilevamenti puntuali in carta, oltre che la compilazione di schede di rilevamento con consistenze e suddivisione in classi d'età. Il Settore Caccia e Pesca della Provincia di Bergamo non ha però ancora messo a disposizione i dati. Qualora i dati vengano resi fruibili sarà possibile elaborare il confronto in una seconda fase.
Per gli altri ordini considerati non esistono dati certi di distribuzione poiché negli ultimi anni non sono stati realizzati censimenti esaustivi sulle specie annoverate. La finalità ultima del presente elaborato è perciò la definizione delle aree di maggiore idoneità per le specie in esame (corredate ove possibile dalla conferma dei dati di presenza) nell'ambito di una valutazione complessiva del valore naturalistico del territorio per la realizzazione del Piano Naturalistico Comunale del Parco delle Orobie Bergamasche.
Per quanto riguarda le specie non soggette a interesse venatorio, e quindi non regolarmente censite nell'ambito di una gestione strutturata, la presenza viene confermata dalla stesura dell'Atlante dei Mammiferi della Lombardia, realizzata dall'Assessorato all'Agricoltura della Regione Lombardia nel 2001. Tale Progetto nasce come parte integrante del più vasto piano di ricerca sulla distribuzione dei Mammiferi in ambito nazionale.
La raccolta dati ha previsto l'analisi di numerose fonti bibliografiche e l'esame di collezioni museali. Inoltre per numerose specie la presenza sul territorio è stata accertata mediante il rinvenimento di tracce di ogni tipo (feci, tane, impronte, borre, ecc.).
La maggior parte dei dati relativi agli Ungulati, come già evidenziato in precedenza, deriva dalle osservazioni dirette (censimenti). Di fatto i ruminanti selvatici sono facilmente osservabili all'alba o al tramonto presso prati o pascoli aperti. Gli Ungulati di montagna, come lo Stambecco ed il Camoscio, sono inoltre osservabili anche di giorno, specialmente in aree in cui le popolazioni risultano numerose. Altri segnali di presenza sono rappresentati da sfregamenti sui tronchi, dal rinvenimento di palchi o dalle vocalizzazioni (bramiti) durante le fasi riproduttive (Cervo e Capriolo).
L'osservazione diretta dei Carnivori, di abitudini notturne ed elusive, è sempre un evento raro e del tutto casuale. Con l'eccezione di Martes martes (facilmente confondibile con Martes foina), la determinazione a vista della specie non risulta però particolarmente difficoltosa. La ricerca di tracce (feci, resti di predazioni, peli, ecc.) è stata comunque la fonte primaria di dati di presenza.
Per quanto riguarda Lagomorfi e Roditori i metodi utilizzati per la rilevazione sono stati principalmente l'osservazione diretta e la presenza di impronte, feci, tane e nidi.
Metodologie di indagine e modalità di raccolta dei dati
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Modelli d'idoneità
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Nel lavoro vengono considerate le specie di Mammiferi (ordini Artiodattili, Lagomorfi, Carnivori, Roditori) incluse negli allegati 2, 4 o 5 della Direttiva Habitat 92/43/CEE (da D'Antoni et al., 2003) presenti nel territorio del Parco delle Orobie Bergamasche all'interno del Comprensorio Alpino della Val Brembana. Fanno eccezione Cervo e Capriolo, specie dell'ordine degli Artiodattili non incluse nella Direttiva ma comunque analizzate in questo lavoro per il valore naturalistico e venatorio che assumono nel territorio in esame.
Il modello relativo alle idoneità ambientali delle diverse specie analizzate è stato costruito sulla base della cartografia degli habitat della Val Brembana.
Legenda dei codici colore e rispettivo significato di idoneità ambientali utilizzati nelle cartografie.
Per ogni specie è stato rielaborato il modello realizzato da Boitani et al. (2002) per quanto riguarda la rete ecologica nazionale. Secondo il modello di Boitani, ad ogni specie vengono associati differenti punteggi (denominati punteggi d'idoneità) per ogni habitat considerato. Il punteggio zero indica habitat non idoneo, i punteggi 1 e 2 identificano bassa e media idoneità, mentre il punteggio 3 è indice di alta idoneità. Poiché gli habitat riportati nel lavoro di Boitani si rifanno alla classificazione dell'uso del suolo CORINE-LAND COVER mentre la cartografia della vegetazione del Piano Naturalistico Comunale utilizza gli habitat, opportunamente aggiornati, indicati nella Direttiva Habitat 92/43/CEE, si è reso necessario un lavoro di confronto tra le due modalità di classificazione con un relativo adattamento dei punteggi proposti da Boitani agli habitat della Direttiva. Il modello così rielaborato tiene in considerazione anche la relazione con l'altitudine (minimo e massimo) e la struttura sociale e spaziale delle diverse specie, in base ai modelli di Boitani. La scala di colori mostra la legenda valida per tutte le cartografie dei modelli di idoneità ambientale elaborate per ogni specie indagata.

* Legenda dei codici colore e rispettivo significato di idoneità ambientali utilizzati nelle cartografie.
Rilevazioni​
Per avere informazioni più attendibili sulla situazione reale delle specie sul territorio della Val Brembana sono stati utilizzati pure, dove possibile, i dati degli ultimi censimenti pianificati dal Servizio Faunistico del Settore Agricoltura, Caccia e Pesca della Provincia di Bergamo.La Provincia ha messo a disposizione i dati riguardanti i censimenti del Camoscio. I censimenti sono stati svolti nei mesi di Giugno e Luglio 2008. Ad ogni operatore è stata affidata un'unità di rilevamento nel territorio occupato dalla specie, da esaminarsi con l'ausilio di strumentazione ottica nel corso di una sola giornata. I soggetti avvistati sono poi stati riportati su scheda, suddivisi per sesso e classe d'età.I dati relativi ai censimenti sono risultati però poco attendibili per via della mancanza di riferimenti puntuali, o quantomeno relativi ad aree circoscritte, sulla carta. Di fatto i rilevamenti effettuati si riferiscono ad aree molto estese e spesso addirittura poco ascrivibili a aree ben definite. Ne consegue che il presente lavoro non ha potuto basarsi su tali dati per il confronto tra modello e rilevamento reale.​

SPECIE INTERESSANTI
BOVIDI
Tutte le specie possiedono, di norma in entrambi i sessi, un paio di corna permanenti che continuano a crescere nel corso degli anni costituite da astucci di sostanza cheratinica inseriti su supporti che si dipartono dall'osso frontale. Mancano di incisivi e di canini superiori. Le specie autoctone per l'arco alpino sono lo Stambecco e il Camoscio, a cui però viene aggiunto il Muflone (non considerato nel presente lavoro) in quanto specie ampiamente presente in ambiente montano, a seguito di numerose introduzioni.


CERVIDI
I Cervidi comprendono specie di dimensioni variabili e sono caratterizzati da evidenti differenze tra i sessi. Molti rappresentanti di questa famiglia (tra cui Cervus elaphus e Capreolus capreolus) possiedono particolari trofei (caratteri sessuali secondari denominati palchi) costituiti da tessuto osseo, che vengono persi ogni anno mediante un meccanismo di controllo ormonale.
LAGOMORFI
Ordine di Mammiferi simili a roditori, dai forti denti adatti a tagliare e triturare il materiale vegetale di cui si nutrono. Sono infatti erbivori e la loro dentatura è caratterizzata dalla presenza di quattro incisivi superiori, due grandi e foggiati a scalpello e due più piccoli, posti dietro ai precedenti, e dal labbro superiore nettamente diviso in due parti da una fenditura.Hanno arti anteriori con cinque dita e arti posteriori con quattro. Nei leporidi le zampe sono allungate, con le posteriori ben più lunghe delle anteriori, in modo da poter spiccare ampi salti durante la fuga


CARNIVORI
Mammiferi di dimensioni talvolta piccole, ma più spesso da medie a molto grandi. Caratteristica comune sono i denti canini sempre molto robusti, incurvati verso l'interno e appuntiti; la loro funzione è quella di afferrare, tenere salda ed eventualmente uccidere la preda.Sono animali elusivi e con abitudini in genere notturne. Molte specie sono gregarie e manifestano complicati comportamenti sociali. Alcune specie durante l'inverno cadono in letargo.Sono tutti dotati di un olfatto acuto, ma in genere sono ben sviluppati anche la vista e l'udito. Il loro regime alimentare è essenzialmente carnivoro. I Carnivori sono diffusi praticamente in tutto il mondo. In Italia sono rappresentati da 15 specie raggruppate nelle famiglie Canidi, Ursidi, Mustelidi, Felidi, Focidi.
RODITORI
Mammiferi di dimensioni variabili da piccolissime a medie; si distinguono forme terrestri, con corpo robusto, zampe corte e coda lunga, specie adattate ad una vita sotterranea, con corpo cilindrico, coda corta, padiglioni auricolari ridotti e occhi piccoli, e forme anfibie.Caratteristica comune è la struttura dei denti, con un singolo paio di incisivi sia nella mandibola inferiore sia in quella superiore, sempre ben sviluppati e robusti, privi di radici e quindi a crescita continua, generalmente di colore giallo o aranciato; i denti canini sono sempre assenti, cosicché gli incisivi sono separati dalla corta fila di molari da un ampio spazio libero detto diastema. I piedi anteriori e posteriori sono in genere provvisti di cinque dita munite di unghie. Sono plantigradi o semiplantigradi. Il senso dell'odorato è fortemente sviluppato, come pure l'udito; la vista è efficiente eccetto che nelle specie sotterranee. Si cibano di semi, ma alcuni sono specificatamente erbivori e molti altri hanno un'alimentazione varia, che comprende gemme, insetti o semi a seconda delle disponibilità stagionali. Molte specie hanno la tendenza ad accumulare il cibo al fine di costituire riserve alimentari.In Italia sono rappresentati da 29 specie raggruppate nelle famiglie Sciuridi, Gliridi, Muridi, Istricidi e Miocastoridi. Per il territorio del Parco delle Orobie Bergamasche non sono disponibili dati relativi a consistenze e localizzazioni delle specie considerate.
