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Rana

Anfibi e Rettili

Importanti indicatori biologici sulla qualità dell'ambiente

Gli Anfibi e i Rettili vengono spesso considerati "fauna minore", una denominazione che è retaggio di un atteggiamento culturale poco attento all'importanza ecologica di gran parte delle specie animali, specie quando queste sono apparentemente prive di interessi utilitaristici come quello venatorio. 

Gli anfibi e i rettili rivestono però una notevole importanza in molti ecosistemi. Molte specie di nutrono di insetti e altri invertebrati e sono a loro volta predati da uccelli e manmmiferi, per cui costituiscono un importante anello della catena trofica, e questo li rende particolarmente sensibili agli inquinanti, come i pesticidi. 

Il loro metabolismo dipende dalla temperatura ambientale in quanto sono animali eterotermi e hanno pertanto scarsa capacità di eliminare gli inquinanti dal proprio corpo, così come di adattarsi a repentini cambiamenti ambientali.

Le loro ridotte dimensioni e la scarsa mobilità su lunghe distanze li rendono più vulnerabili a repentini cambiamenti dell'ambiente in cui vivono, non essendo in grado di migrare rapidamente in cerca di condizioni più favorevoli.

Per tutti questi motivi gli anfibi e i rettili sono buoni indicatori della qualità ambientale, per cui il loro monitoraggio può fornire preziose indicazioni sulle alterazioni degli habitat.

Gli studi condotti negli ultimi decenni hanno mostrato una situazione spesso preoccupante, con evidenze della drastica riduzione delle popolazioni naturali e l'estinzione di numerose specie. Le cause di tale declino vanno certamente ricercate nelle attività antropiche, quali la frammentazione degli habitat, il prelievo illegale, l'introduzione di specie aliene e di patogeni. Conoscere e comprendere cause e rimedi di questa gravissima perdita di diversità biologica è dunque di fondamentale importanza.

ALCUNE SPECIE INTERESSANTI

Tritone crestato (Triturus carnifex)

Osservato dall'alto il tritone crestato italiano può essere confuso con la salamandra nera, dalla quale si distingue per la coda appiattita a mo' di remo, il ventre arancione e ghiandole parotidi assenti; inoltre l'aspetto complessivo è più esile e le zampe sono piuttosto sottili. Può arrivare a 14 cm di lunghezza. 

La specie si trova in acqua prevalentemente da maggio fino a luglio mentre nei restanti periodi dell'anno sembra prediligere habitat terrestri. La femmina depone uova che avvolge alla vegetazione sommersa, il rituale nuziale è piuttosto interessante e consiste in quattro fasi principali che culminano con la deposizione di una spermatofora da parte del maschio. 

La deposizione avviene nei mesi primaverili, mentre alle quote più basse si possono trovare larve svernanti. Specie euriecia (mesofila) in valle Brembana è diffusa prevalentemente a sud dei confini del Parco, che vengono superati nella zona della Valle Parina dove la specie risale lungo le pendici del Monte Arera e del Monte Grem. 

Attivo prevalentemente di notte durante la fase terrestre, e di giorno durante la fase acquatica. Si nasconde al di sotto di pietre, dentro a tronchi abbattuti o in buchi del terreno. Si alimenta prevalentemente di crostacei –catturati in acqua, girini, insetti ed altri artropodi terrestri, molluschi e anellidi. 

La specie si può considerare euriecia, diffusa dal Piano basale (dove si è rarefatta o estinta a causa dell'eccessiva antropizzazione del territorio) fino al Piano montano superiore prediligendo le quote tra 1200m e 1800m. 

 
Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata)

Anuro appartenente alla famiglia Bombinatoridae, può raggiungere nelle femmine 5-6cm di lunghezza totale, mentre i maschi possono raggiungere 4,5-5cm al massimo. Ha un aspetto di piccolo rospo con il dorso, la testa e i fianchi ricoperti da verruche, mentre le ghiandole parotidi sono assenti. Il dorso ha colorazione variabile da ocra a brunastro e può essere leggermente maculato di scuro.. Il ventre è di colore giallo vivo con ampie pezzature nere, bluastre o grigie puntinate di bianco; la particolare disposizione delle macchie permette l'identificazione certa dei singoli esemplari tramite foto ventrale. Gli occhi sono sporgenti e la pupilla è cuoriforme. Durante il periodo che va da giugno a luglio inoltrato, secondo la quota, avvengono le deposizioni in corpi idrici d'acqua stagnante, anche di modeste dimensioni. Una femmina può effettuare più deposizioni durante il corso della stagione riproduttiva durante la quale può deporre fino a 100 uova. Le uova vengono attaccate alla vegetazione in piccoli gruppi, le larve hanno colore da grigiastro ad ocra e vivono sul fondo delle pozze. La maturità sessuale viene raggiunta in natura al secondo anno di vita. 

Specie stenoecia, vive in ambienti semiaperti dove prevalgono le condizioni di prato pascolo che ricadono specialmente nel piano montano inferiore. I corpi idrici preferiti sono quelli dove la vegetazione è scarsa. La specie, infatti, in alcuni ambiti si comporta da "pioniera" evitando, dove è possibile, gli stagni profondi o troppo ricchi di vegetazione. Le pozze montane con fondo fangoso e soggette a periodiche puliture sono l'ambiente riproduttivo d'elezione in Valle Taleggio. Diurno e notturno predilige le giornate calde e soleggiate durante le quali il maschio emette il tipico canto che lo rende facilmente identificabile a distanza. Il periodo di attività in acqua è limitato a pochi mesi caldi (fine aprile - inizio ottobre). La dieta comprende prevalentemente insetti ed altri artropodi terrestri, molluschi e anellidi; le prede possono essere catturate anche a "pelo d'acqua", con un guizzo veloce del capo. 

Presenta popolazioni diffuse limitatamente ad alcune aree del Parco delle Orobie Bergamasche, specialmente nelle zone più meridionali. In Valle Brembana è noto per la Valle Asinina e per alcune stazioni limitrofe collocate ai confini del Parco delle Orobie, è a forte rischio di estinzione in queste zone a causa del progressivo abbandono delle attività agricole tradizionali, che hanno provocato l'abbandono delle pozze di abbeverata dei bovini. 

In Italia è diffuso solo nelle Alpi Centro - orientali raggiungendo i limiti di diffusione occidentali in Valsassina. Nel Friuli e in Veneto la specie è osservata anche in alcuni biotopi di pianura dove esistono le condizioni idonee. In Lombardia è osservabile soltanto nelle Province di Lecco (molto raro - 1 sola stazione), Bergamo (in progressiva rarefazione, ca 90 stazioni storiche e recenti – 35 stazioni nei comuni del Parco) e Brescia (raro, poche stazioni, scarsamente censito in alcuni ambiti). Nella sottoarea della Valle Brembana la specie è stata osservata tra 1020 e 1541 m sempre in versanti caldi e ben esposti. L'analisi dei dati raccolti ha evidenziato la distribuzione altitudinale sotto riportata (relativa alle pozze in cui è stata riscontrata la presenza) caratterizzata da una maggiore frequentazione delle zone comprese tra 1000 e 1500 m, mentre raramente la specie si presenta oltre tale quota. 

Sono confermate solo tre stazioni incluse nei confini del Parco, di cui solo due sono adoperate per riprodursi, quasi tutte le segnalazioni note sono collocate all'esterno dell'area protetta.

 
Raganella italiana (Hyla intermedia)

Anfibio anuro appartenente alla famiglia Hylidae, caratterizzata da costumi arboricoli e dalla presenza di dischi adesivi all'estremità delle dita. Ha piccole dimensioni e raramente raggiunge 5cm di lunghezza totale. Il colore dorsale varia dal verde chiaro, al verde smeraldo e grazie a queste tonalità la specie è molto mimetica tra le foglie degli alberi e dei cespugli. Una stria scura parte dall'occhio e attraversa il fianco separando il dorso dal ventre che ha tonalità grigio gialline. Il maschio ha un grande sacco vocale impari che si gonfia fungendo da cassa di risonanza. Come già accennato la specie è arboricola e si reca in acqua solo durante il periodo della riproduzione. Si riproduce più volte durante l'estate ma, le popolazioni di alta quota, probabilmente depongono una volta sola. I maschi cantano sia a fini riproduttivi per attirare le femmine, sia durante il periodo estivo con finalità territoriali. Le raganelle depongono alcune centinaia di uova raggruppate in piccoli ammassi ancorati alla vegetazione sommersa. 

La specie è distribuita in tutta Italia tranne in Liguria e in Sardegna dove è sostituita rispettivamente da H. meridionalis e H. sarda. Nelle zone confinali del Friuli viene progressivamente a contatto con H. arborea – la raganella centroeuropea, presente in Austria e Slovenia, con la quale probabilmente si ibrida. In Lombardia la specie è piuttosto comune soprattutto nella regione padana e sui rilievi collinari. Si spinge anche nella fascia prealpina attestandosi in provincia di Bergamo anche sui rilievi più interni. Nel Parco delle Orobie bergamasche si può osservare nelle poche aree idonee del margine meridionale, in particolare nel settore brembano la specie è nota per la Valle Asinina e per la zona di Oltre il Colle.

 
Rospo comune (Bufo bufo)

Anuro appartenente alla famiglia Bufonidae, può raggiungere nelle femmine i 13 cm di lunghezza totale, mentre i maschi possono raggiungere i 9,5 cm. Presenta un aspetto tipico caratterizzato da arti robusti e corpo tozzo ricoperto di verruche. Gli esemplari presenti nelle Orobie presentano colorazioni estremamente variabili dipendenti, in parte, dalle condizioni fisiologiche e dall' ambiente. Il corpo ha una colorazione che va dal giallo ocra al marrone con screziature di varie tinte comprese nella gamma degli ocra bruciato e del bruno. L'aspetto ricco di ghiandole e verrucosità lo rende inconfondibile. Le ghiandole parotoidi sono grandi e rilevate. Il dimorfismo sessuale è evidente: le femmine raggiungono dimensioni nettamente maggiori dei maschi e peso tre/quattro volte superiore. Durante il periodo che va da marzo a giugno, a secondo della quota, avvengono le deposizioni in corpi idrici d'acqua stagnante, ma anche nelle anse dei fiumi e nei torrenti. Vengono deposte alcune migliaia di uova in cordoni gelatinosi, le larve hanno colore nerastro e vivono in gruppo (folle di girini). La maturità sessuale viene raggiunta dopo tre quattro anni. Specie euriecia, popolazioni numerose sono presenti in alcune zone montane dove frequenta prevalentemente aree caratterizzate da vegetazione arboreo arbustiva e corpi idrici di una certa dimensione per riprodursi. Fuori dal periodo riproduttivo si trova in ambienti prevalentemente boscosi dalla pianura fino a 2000m circa. Attivo quasi esclusivamente di notte, si nasconde negli anfratti del terreno o all'interno di ceppaie. Nelle giornate piovose si può incontrare anche all'aperto durante il dì, ma questo avviene soprattutto nel periodo riproduttivo. La sua dieta comprende prevalentemente insetti ed altri artropodi terrestri, molluschi e anellidi. 

In Italia è diffuso in tutta la penisola. In Lombardia è osservabile dappertutto. Nel settore brembano del Parco la specie è stata osservata dal fondovalle al Lago del Diavolo (Perlini,1923) dove si ha il record altitudinale per la valle Brembana (2095m). Il dato è storico e meriterebbe conferma. La specie è euriecia mostrando una maggiore diffusione nelle zone collocate sotto i 1500m. Esistono discrete popolazioni nella valle Taleggio; altrove la specie è meno comune e si rarefa nella parte alta della valle. E' segnalato per il comuni di: Averara, Branzi, Camerata Cornello, Carona, Cassiglio, Isola di Fondra, Lenna, Mezzoldo, Moio de Calvi, Oltre il Colle, Piazzatorre, Roncobello, Taleggio. Sembra meno diffuso nell'alta Valle Stabina.

 
Rana montana (Rana temporaria).

Anuro appartenente alla famiglia Ranidae, può raggiungere la lunghezza, dalla punta del muso alla cloaca, di 11 cm nelle femmine. Ha un aspetto tipico di rana rossa con una evidente mascherina timpanica marrone. Gli arti anteriori si presentano piuttosto robusti e il corpo ha colorazione che varia dal marrone, al rossiccio al giallo scuro con macchie di vario colore più cupe del colore di fondo, talvolta anche nere. Il ventre è chiaro o macchiettato di marrone mentre i maschi durante il periodo riproduttivo hanno gola grigio bluastra. Caratteristica è la stria chiara che margina la mascella tra l'angolo della bocca e l'occhio. Le zampe posteriori in genere non raggiungono l'apice del muso se stese in avanti: questo carattere non è però discriminante, in quanto spesso si trovano individui con zampe piuttosto lunghe. 

Il dimorfismo sessuale non è particolarmente evidente se non durante le fregola: le femmine hanno dimensioni maggiori dei maschi che presentano, in questa fase, evidenti cuscinetti nuziali e, come già detto, gola grigio azzurra. Durante il periodo che va da febbraio a maggio-giugno, a secondo della quota, avvengono le deposizioni in corpi idrici d'acqua stagnante, ma anche nelle anse dei fiumi e nei torrenti. Vengono deposte fino a 4000 uova in ammassi gelatinosi; le larve hanno colore bruno e raggiungono 4,5 cm di lunghezza. La maturità sessuale si ha dopo tre o quattro anni. Sulle pendici del Monte Arera fu osservata una deposizione in data 1 agosto (Giovine oss. pers.), fatto piuttosto insolito per la specie.

Specie montana, presenta popolazioni numerose in tutto il settore brembano del Parco delle Orobie, soprattutto nelle zone ricche di bacini idonei alla riproduzione. Frequenta svariate tipologie ambientali fuori dal periodo riproduttivo. Attiva prevalentemente di notte, si può raccogliere presso i luoghi umidi di giorno. La sua dieta comprende prevalentemente insetti ed altri artropodi terrestri, molluschi ed anellidi. In Italia è diffusa nelle zone montane alpine e sull'Appennnino almeno fino quasi ai confini dell'Umbria. 

In Lombardia si osserva comunemente sulle Alpi, ma anche sull'Appennino Pavese. Nella Valle Brembana la specie è piuttosto comune dal fondovalle fino ai laghetti in alta quota. E' specie oggetto di bracconaggio nelle pozze durante i periodi riproduttivi.

 
Salamandra pezzata (Salamandra salamandra)

Urodelo della famiglia Salamandridae ha un aspetto inconfondibile caratterizzato da una colorazione nera con vistose maculature gialle di dimensioni e forma variabile. Ha aspetto poco slanciato, arti di lunghezza sub eguale e coda cilindrica. La lunghezza totale dalla punta del muso, coda compresa, è al max di 25 cm ma, nelle Orobie la specie è più piccola. Le ghiandole parotoidi sono grandi e rilevate. Il dimorfismo sessuale è poco evidente e si limita alla cloaca più sporgente nel maschio rispetto a quella, appena in rilievo, della femmina. La femmina partorisce larve acquatiche che misurano alla nascita da 25 a 35 mm, che si svilupperanno in un periodo variabile compreso tra due e quattro mesi a seconda delle condizioni climatiche del sito. 

La deposizione avviene nei mesi primaverili, ma nel comprensorio brembano del parco delle Orobie è possibile trovare anche deposizioni autunnali (Cantiglio ad es.) che metamorfosano durante la primavera successiva. Specie collinare e basso montana (mesofila), in valle Brembana è diffusa presso il solco principale della valle diramandosi un po' in tutte le valli secondarie, prevalentemente nelle zone di bassa quota fino al massimo a 1300 m circa. 

E' associata alla vegetazione a latifoglie, più raramente a quella a conifere, prediligendo quelle formazioni che sono attraversate all'interno da piccoli corsi d'acqua perenni con scarsa o assente ittiofauna. E' stata osservata tra 450m di quota presso Cornello dei Tasso, nel fondovalle, e 1185 m di quota in Val Vedra. Attiva prevalentemente di notte, o alle prime ore del mattino si può osservare anche di giorno in particolari condizioni climatiche come durante i rovesci temporaleschi, le piogge o le giornate nebbiose. In genere nei periodi torridi e di giorno si nasconde al di sotto di pietre, dentro tronchi abbattuti o in cavità sotto le rocce o nei buchi del terreno. 

La sua dieta comprende prevalentemente insetti ed altri artropodi terrestri, molluschi e anellidi. Le larve vengono deposte in primavera e gli accoppiamenti possono avvenire in diversi periodi dell'anno; gli habitat di deposizione maggiormente adoperati sono quelli torrentizi, seguono le vasche e le pozze. La specie è diffusa in Europa meridionale, mentre nella Valle Brembana si trova nella Valle Taleggio e nelle piccole valli che confluiscono verso il Brembo raggiungendo la zona di Branzi ed Averara.

 
Salamandra nera (Salamandra atra)

Urodelo della famiglia Salamandridae, può raggiungere 16 cm di lunghezza totale, inclusa la coda, ma normalmente non supera i 13 cm. Aspetto tipico di una salamandra, ha colore, negli esemplari osservati nella bergamasca, un corpo completamente nero ebano o più raramente marrone scuro, con costole pronunciate. Le ghiandole parotoidi sono grandi e rilevate. Il dimorfismo sessuale è poco evidente e si limita alla cloaca sporgente del maschio rispetto a quella, appena in rilievo, della femmina. Non esiste lo stadio larvale ma i giovani vengono alla luce già metamorfosati in parti di 2-4 individui, sono lunghi circa 3 cm e d'aspetto del tutto simile ai genitori. 

Non si tratta di vera viviparità ma, è un caso di voviviparità, in quanto i piccoli vengono trattenuti nel corpo materno, ma non ricevono nessun tipo di nutrimento. La gestazione dura da 2 a 4 anni. Specie tipicamente montana, si trova in ambienti boscosi ma anche in praterie d'alta quota, è attiva quasi esclusivamente di notte, o alle prime ore del mattino si nasconde al di sotto di pietre, dentro a tronchi abbattuti o in buchi del terreno. Nelle giornate piovose o nuvolose la si può incontrare anche all'aperto durante il dì. La sua dieta comprende prevalentemente insetti ed altri artropodi terrestri, molluschi e anellidi. 

In Italia è presente esclusivamente in alcune zone dell'arco prealpino ed alpino centroorientale. In Lombardia è segnalata per le Orobie, più rara nel gruppo dell'Adamello e in Valtellina. In Europa, il range altitudinale della specie è compreso tra i 400 e i 3000 m s.l.m. In valle Brembana la specie è piuttosto comune nel comprensorio dei Laghi Gemelli, mentre ha una distribuzione più puntiforme altrove tra 1300 e 2100 m circa. La specie è inoltre segnalata per le zone di Ornica e per i comprensori dell'Alben e del Pegherolo-Monte Cavallo, del Pizzo dei Tre Signori e di Carona.

Questa specie è inserita nell'Allegato IV della direttiva "Habitat (92/43/CEE) che comprende le specie d'interesse comunitario per le quali è prevista una protezione rigorosa.

 
Orbettino (Anguis fragilis)

Sauro appartenente alla famiglia Anguidae, può raggiungere i 50 cm di lunghezza, ma normalmente ha dimensioni minori. Ha l'aspetto di un piccolo serpente, anche se in realtà è un sauro apode; come questi, infatti, conserva l'autotomia della coda, inoltre ad un attento esame, al contrario dei serpenti, ha palpebre evidenti non saldate. Il corpo ha colore ocra brunastro chiaro è può presentarsi striato di marrone o bruno. Il capo non è distinto e l'epidermide ha un aspetto particolarmente lucido. Il dimorfismo sessuale si basa sulle differenze di colorazione e ornamentazione: i maschi non presentano strie e il corpo è spesso cosparso da una minuta puntinatura blu, le femmine e i giovani invece sono caratterizzate da strie longitudinali più o meno evidenti. I neonati presentano un dorso dorato attraversato dalla nuca alla coda da una linea nera; medesima colorazione hanno i fianchi e il ventre. La specie è ovovivipara: la gestazione dura circa due mesi e vengono in genere partoriti una dozzina di piccoli. Nelle zone meno favorevoli delle Alpi i parti possono avvenire con cadenza biennale. 

E' predato anche da alcuni ofidi come il biacco (Giovine oss. pers. Valle Taleggio). Specie euriecia, si trova in ambienti più o meno aperti, caratterizzati da un denso strato camefitico. Normalmente la specie non supera i 1800m, anche se esistono segnalazioni a quote leggermente superiori. Attivo prevalentemente di giorno e nelle prime ore del mattino, si nasconde generalmente nel "feltro" erbaceo, ma anche sotto le rocce, dentro a tronchi abbattuti o in cavità del suolo. 

In Italia la specie ha distribuzione peninsulare e è ampiamente diffusa nell'arco alpino. In Valle Brembana la specie è abbastanza comune dal fondovalle fino a 2000m nella conca dei Laghi Gemelli.

 
Lucertola muraiola (Podarcis muralis)

Esemplare maschio di Podarcis muralis, Val Parina – Oltre il Colle1350m (Foto G. Giovine).

Sauro appartenente alla famiglia Lacertidae, raggiunge i 18 cm di lunghezza totale. Ha corpo piuttosto appiattito e presenta una colorazione dorsale marrone chiaro con bande laterali più scure e continue. I maschi hanno dimensioni maggiori rispetto alle femmine e presentano una ornamentazione più marcata. Le parti ventrali possono assumere colorazione variabile dal bianco al giallo all'arancio con evidenti macchie o reticolature nere, soprattutto nei maschi. Rispetto a lucertola vivipara ha forme meno tozze e squame dorsali più piccole, inoltre si arrampica meglio ed è più veloce. Le femmine depongono da 7 a 8 uova che si schiudono nei mesi di luglio o agosto. Specie euriecia frequenta, prevalentemente gli ambiti urbani o i manufatti umani, che sono adoperati come via di penetrazione e diffusione negli habitat naturali. In particolare frequenta le seguenti tipologie di ambienti: muri a secco, baite, edifici, muri in calcestruzzo, bordi delle strade, zone rocciose, sassaie bordure di boschi ricchi di roccette. In Val Brembana la specie è ben diffusa nel fondovalle e si trova comunemente anche nelle zone a quote medio alte, spesso su manufatti come ad esempio presso il Lago Fregabolgia dove raggiunge il record altitudinale per il Parco delle Orobie (1975m). Si può trovare anche in ambiente naturale come ad esempio sulle pendici del Monte Arera. 

La specie sembra vicariare in alcuni microhabitat Zootoca vivipara occupando habitat apparentemente idonei al sauro viviparo, soprattutto nelle zone meglio esposte. La quota massima riscontrata per la Valle Brembana è 1970m presso alcuni ruderi in prossimità della diga del Fregabolgia - Carona. Specie diurna, si nasconde se disturbata al di sotto di pietre, dentro a tronchi abbattuti, o fenditure dei muri. La sua dieta comprende prevalentemente insetti ed altri artropodi terrestri. In Italia è diffusa in tutta la penisola e in alcune isole minori, dove sono presenti diverse sottospecie. In Lombardia si osserva dappertutto. Nella valle Brembana è comune fino a 1500m di quota. L'analisi dei dati raccolti ha evidenziato la seguente una distribuzione che rispecchia le abitudini euriecie della specie; essa è stata osservata in tutti i Piani compreso quello montano superiore e subalpino. In questi ultimi la specie sembra vincolata soprattutto ai manufatti umani. La specie viene indicata meno presente nella fascia sotto 1000m: in realtà il numero minore di segnalazioni è legato ad una minore frequentazione del territorio sotto tale quota.

 
Ramarro occidentale (Lacerta bilineata)

Sauro appartenente alla famiglia dei Lacertidae, raggiunge i 40 cm di lunghezza. Ha corpo cilindrico e presenta una colorazione dorsale verde con evidenti strie dorsolaterali nella femmina; il ventre è giallo la gola è azzurra nei maschi in abito riproduttivo, mentre in periodo non riproduttivo hanno una colorazione più sbiadita. I soggetti giovani presentano colorazione da nocciola a verde con ventre e fianchi verdastri o gialli. I maschi hanno dimensioni maggiori rispetto alle femmine. 

Le femmine depongono una ventina di uova circa che si schiudono nel mese di luglio o agosto. E' una specie diurna con tendenze praticole, piuttosto veloce, vive anche in zone ricche di arbusti e rocce su cui si arrampica per termoregolarsi. L'ibernazione si protrae da novembre a marzo. La stagione riproduttiva va da maggio a giugno e maschi sono territoriali difendendo aree di forma variabile. 

Specie tipica delle boscaglie del Piano basale e collinare si spinge nelle valli e difficilmente supera 1000m di quota, in Valle Brembana frequenta manufatti umani come muri a secco e varie tipologie di ambienti: bordi delle strade, zone rocciose, sassaie bordure di boschi ricchi di rocce, ma soprattutto margini di boschi e boschi radi. In bassa Valle Brembana la specie è diffusa nel fondovalle, ma inoltrandoci verso la parte più interna diventa via via meno frequente. Il ramarro occidentale, nella parte brembana del Parco delle Orobie, è poco diffuso essendo presente prevalentemente nei comuni del Parco, ma prevalentemente, fuori dai confini. E' segnalato per i territori comunali di Averara, Camerata Cornello, Oltre il Colle, Roncobello, S.Brigida e Taleggio. La sua dieta comprende prevalentemente insetti ed altri artropodi terrestri. In Italia è diffuso in tutta la penisola e in alcune isole minori, dove sono presenti diverse sottospecie. In Lombardia si osserva quasi dappertutto negli ambiti planiziali e collinari, anche se l'antropizzazione del territorio sta riducendo ormai da qualche decennio le popolazioni. Nella Valle Brembana è distribuito fino a 1100m di quota nella zona di Oltre il Colle.

 
Biacco (Hierophis viridiflavus)

Serpente di grande taglia, appartenente alla famiglia dei Colubridae, può raggiungere facilmente 120/130cm di lunghezza. Ha squame dorsali lisce; la colorazione dei giovani è verdognola con macchiette gialle, con una tipica ornamentazione cefalica. Gli adulti sono quasi del tutto neri o completamente neri. Il maschio è più grande della femmina. E' un serpente praticolo diurno, innocuo per l'uomo ma, piuttosto agile e mordace. 

Specie piuttosto aggressiva cattura altri rettili soprattutto lucertole, orbettini, serpenti (comprese le vipere), micromammiferi ed uccelli. Iberna dal mese da ottobre ad aprile e talvolta si può osservare in ibernacoli comuni. Gli accoppiamenti sono piuttosto spettacolari e sono preceduti da inseguimenti e duelli ritualizzati che si concludono con l'immobilizzazione della femmina e la copula. Le femmine depongono una decina di uova sotto pietre o rami secchi che schiuderanno al termine dell'estate. I neonati nascono, nelle zone di montagna, all'inizio del mese di settembre. 

Specie eurizonale è diffuso in tutta Italia mentre in Europa ha un'areale prevalentemente W europeo. In Lombardia è comune in tutta la regione dalla pianura fino alle zone di media montagna. Nella provincia di Bergamo è una specie ubiquitaria manca, però alle quote più elevate. Nella Valle Brembana è stato osservato a varie quote e si comporta come una specie legata ad ambienti ecoclinali dal fondovalle fino al Piano montano superiore.

 
Saettone (Zamenis longissimus)

Il saettone o colubro di Esculapio è un grande serpente appartenente alla famiglia Colubridae e non raramente può raggiungere 150cm di lunghezza. Ha pupilla rotonda e squame lisce, mentre la zona centrale del dorso presenta squame lievemente carenate. Gli adulti hanno colorazione brunastro giallastra con sfumature ocra ma, a volte sono striati con due - quattro bande scure. I giovani hanno una colorazione molto più chiara con macchie gialle dietro la nuca e una serie di macchiette irregolari disposte lungo il corpo.

E' una specie mesofita forestale comune in ambienti piuttosto caldi. Uccide le prede che cattura per costrizione, ed è un ottimo arrampicatore, per cui spesso è in grado di arrampicarsi agevolmente a qualche metro d'altezza. Si nutre di piccoli mammiferi ed uccelli, e può catturare uova e nidiacei direttamente nel nido. Comincia la sua vita attiva da metà aprile, e si riproduce nei mesi di maggio e giugno. Le parate sono molto particolari e comprendono inseguimenti con il capo sollevato da terra. A luglio le femmine depongono 15 uova che si schiuderanno a settembre.

Specie diffusa nell'Europa meridionale, in Italia si trova nel centro nord della penisola, mentre al sud è vicariata dal saettone occhirossi (Zamenis lineatus). E' una ofide termofilo che penetra poco nell'arco alpino, perciò si trova dove sussistono condizioni di spiccatamente favorevoli (querceti ed aree piuttosto soleggiate). Nella Valle Brembana la specie è sufficientemente distribuita soprattutto sui versanti meridionali.

 
Biscia dal collare (Natrix natrix helvetica)

Serpente appartenente alla famiglia Colubridae, sottofamiglia Natricinae, raggiunge una lunghezza totale di 180cm negli esemplari femmina vetusti (esemplari senili). Ha pupilla rotonda, squame dorsali carenate, dorso con piccole macchie nere e evidente collare di colore bianco, giallo o arancione ai lati della nuca, a cui segue una macchia nera più o meno estesa ai lati del collo. Il colore del dorso è variabile ma, in genere, è grigio o brunastro oppure nerastro in alcuni esemplari (sono conosciuti casi di melanismo totale e parziale).

In Valle Brembana è presente la sottospecie Natrix natrix helvetica determinata in base a caratteri morfologici e all'areale tipico della sottospecie (Bruno e Maugeri, 1990; Lanza, 1983). Le parti ventrali sono sempre bianchicce con una serie di macchie poligonali nere. E' una specie ovipara che può deporre anche alcune decine di uova sotto i cumuli di foglie o nel letame. La maturità sessuale viene raggiunta dai maschi all'età di 3 anni, mentre nelle femmine è raggiunta all'età di 4 o 5 anni. 

E' un serpente eurizonale che utilizza vari tipi di ambienti: pascoli, pozze, aree forestali. Attivo durante il dì può essere osservata in attività talvolta anche di notte, soprattutto in prossimità delle pozze, dove si è conservato il calore diurno. E' igrofilo è legato all'acqua soprattutto nei primi anni di vita: in questa fase si nutre di girini e pesciolini che cattura nei torrenti e nelle raccolte d'acqua. La sua dieta comprende prevalentemente anfibi (adulti e larve), pesci e in minor misura artropodi. 

In Italia la specie è diffusa dappertutto. In Lombardia è estremamente comune nelle aree di pianura ricche di canali, risaie e corsi d'acqua. Nella Valle Brembana la biscia dal collare è facilmente osservabile presso le pozze (esemplari giovani) o anche in altri ambienti relativamente lontani dall'acqua (esemplari adulti). E' l'ofide più frequente nel fondovalle e viene osservato in quota: la stazione più alta conosciuta per la Valle Brembana è situata a 2000m.

 
Vipera comune (Vipera aspis francisciredi)

Serpente della famiglia dei Viperidae, è velenoso ed è la vipera più diffusa nella penisola italiana. La lunghezza totale, rispetto ad alcuni colubridi, è piuttosto modesta raggiungendo in casi eccezionali 70cm. Ha pupilla ellittica e il corpo di colore bruno o grigio con delle barre sottili trasversali disposte lungo il tronco (livrea tipica della sottospecie francisciredi). Il muso è caratterizzato da una squama rostrale rivolta verso l'alto che conferisce un aspetto particolare al profilo della testa. Le femmine hanno riproduzione biennale con parti che avvengono da fine agosto a settembre che portano alla nascita di un numero di viperotti variabile da 5 a 9. Come altre specie alpine è ovovivipara e i piccoli nascono avvolti da una membrana semitrasparente. Lo spettro alimentare è piuttosto vario ed è costituito da piccoli mammiferi, sauri ed anfibi. 

La specie è eurizonale essendo diffusa dalla pianura fino alla montagna e raggiungendo in alcuni casi 2000m di quota e si trova presso i margini forestali ma, anche presso pietraie presso aree arbustate.

Specie a distribuzione W europea ridotta è diffusa nella Spagna N orientale, in Francia centro meridionale, in Germania sud occidentale e in Italia, Sicilia e alcune Isole minori comprese. Sulle Alpi è ampiamente distribuita e presenta due sottospecie: Vipera aspis atra (Alpi occidentali) e Vipera aspis francisciredi (Alpi centro orientali). Nella provincia di Bergamo è una specie tipica delle zone collinari e montuose, mentre è piuttosto rara in pianura a causa delle trasformazioni ambientali. 

Si può affermare che la vipera comune è una specie tipica dei Piani Basale e Montano, si spinge raramente nella Valle Brembana anche nel Piano subalpino.

 
Marasso (Vipera berus)

Ofide della famiglia Viperidae può raggiungere 60 cm di lunghezza (che supera raramente). La pupilla è verticalmente ellittica e il dorso è coperto di squame fortemente carenate. La testa, a differenza della specie precedente, si presenta appiattita e ha due grosse placche temporali e una frontale. La livrea tipica è formata da una ornamentazione dorsale a zig-zag, su fondo brunastro chiaro o grigiastro. La femmina è più grande del maschio e ha livrea in genere brunastra. Le femmine partoriscono ogni due anni una decina di piccoli (è una specie ovovivipara). 

I marassi hanno una dieta che comprende diverse specie di vertebrati terrestri come piccoli roditori, anfibi e lucertole. I giovani marassi catturano prevalentemente lucertole di piccole dimensioni, soprattutto giovani dell'anno e subadulti di Zootoca vivipara, che condividono spesso lo stesso habitat del marasso. Il marasso si comporta da specie tipicamente montano alpina, occupando svariati tipi di ambienti tra gli 1000m e 2500m di quota. In Val Brembana, e più in generale nella bergamasca, è osservabile presso i margini dei boschi, nei rodoro - vaccinieti, nelle torbiere, nei pascoli sassosi, ai margini dei macereti e nelle laricete. E' attivo in vari momenti del giorno, anche con il tempo coperto; si può considerare il serpente più comune in molte zone delle nostre Prealpi, essendo l'incontro in alcune zone piuttosto frequente.

In Italia è diffuso esclusivamente sull'arco prealpino ed alpino centro orientale. In Lombardia la specie è distribuita in tutta la fascia montuosa tra 1200 e 2500m. In Valle Brembana la specie è ben distribuita e sembra più comune della congenere Vipera aspis almeno nel Piano Montano superiore, in quello subalpino e in quello alpino. E' diffusa tra 950m e 2100m.

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